• Shuffle
    Toggle On
    Toggle Off
  • Alphabetize
    Toggle On
    Toggle Off
  • Front First
    Toggle On
    Toggle Off
  • Both Sides
    Toggle On
    Toggle Off
  • Read
    Toggle On
    Toggle Off
Reading...
Front

Card Range To Study

through

image

Play button

image

Play button

image

Progress

1/42

Click to flip

Use LEFT and RIGHT arrow keys to navigate between flashcards;

Use UP and DOWN arrow keys to flip the card;

H to show hint;

A reads text to speech;

42 Cards in this Set

  • Front
  • Back

Variabili casuali

Quelle variabili le cui variazioni sono determinate da fattori casuali non meglio identificabili.


La teoria della misurazione stabilisce che ogni singola caratteristica di un fenomeno osservabile può essere adeguatamente rappresentata attraverso un valore numerico.




Alla base di un fenomeno possiamo identificare più di una causa.

Incertezza

Quando vi sono tanti eventi in grado di influire sullamanifestazione del fenomeno, allora la modalità (sia qualitativa chequantitativa) di manifestazione del fenomeno presenta un certo grado diincertezza.
Ciò significa che, date certe condizioni iniziali, una voltaavviato il processo, non è possibile prevedere l’esito di tale processo concertezza.

Dato probabilistico quando la manifestazione di un comportamento non è deterministico..

Non sempre è possibile stabilire a priori quanti e qualisono gli eventi psichici in grado di determinare un dato comportamento.
Quando non si possono prevedere tutti i possibili fattori ingrado di influenzare un dato comportamento, è necessario considerare lamanifestazione del comportamento come un dato probabilistico e nondeterministico. In altri termini, se si compie una data azione (esperimento) el’esito di tale azione non è deterministico ma probabilistico, allora i valoriche vengono associati all’esito sono i valori della variabile casuale.

I fattori casuali

Sono quelli eventi i cui effetti variano continuamente da momento a momento e da contesto a contesto.

Teoria della probabilità

Esperimento : una data azione ( es. lancio di un dado )


Esito: Possibile risultato dell'azione ( es. 2 ,3 ,4 ecc)


Indichiamo con p (x) : la funzione di probabilità
che associa a un dato valore di probabilità ad un dato esisto X ( variabile casuale)


I valori numerici da 1 a 6 sono i valori della variabile casuale X.


La funzione p(X) è detta anche distribuzione o funzione di densità. Se a ciascun valore di X facciamo corrispondere la somma della probabilità di ottenere quel valore e i valori precedenti , allora otteniamo una funzione cumulativa di probabilità F(x) detta anche funzione di ripartizione.




NB: Variabile casuale = valore associato a un dato esito.

Prodotto cartesiano

Si indica con P.


Il prodotto cartesiano della variabile X è P(x). Se X ha una serie di n valori alla P(x) dà origine a una serie composta da n x n valori.


Di solito le combinazioni dei valori P(x) sono rappresentate con una matrice di ordine m x n ossia m righe e n colonne.

Spazio campionario Ω


E' l'insieme di tutti i possibili esisti di un esperimento.

Funzione di ripartizione

F(x) indica i valori di probabilità cumulata associati ai valori di X.

Distribuzione di probabilità ( o di densità ) della variabile casuale

P ( x)


Sono i valori di probabilità associati a ciascun esito.

Se l'esperimento di compone di due o + azioni ( es: lancio di 2 dadi )

Allora è possibile combinare i diversi esiti, in modo daassegnare un dato valore della X a ciascuna combinazione di esiti.
L’insiemedelle combinazioni di due esiti è detto spazio cartesiano (P(X) ).
I valori della X :
sono le somme delle facce di ciascun dado.
Ciascuna somma ha una sua frequenza o probabilità dimanifestarsi.
Ω: P(X ) ossia lecoppie delle diverse facce dei due dadi.

Le funzioni di densità delle variabili casuali sono ---> Funzioni normali


(Immagine equazione)

Dove a , b e c sono i parametri dell'equazione.  

E' la funzione di probabilità degli esiti degli eventi casuali , quando i valori di tali esisti sono continui. 

Probabilità massima--> in corrispondenza dell'esito con valore b 
 e diminuisce m...

Dove a , b e c sono i parametri dell'equazione.


E' la funzione di probabilità degli esiti degli eventi casuali , quando i valori di tali esisti sono continui.


Probabilità massima--> in corrispondenza dell'esito con valore b
e diminuisce man mano che il valore dell'esito si allontana dall'esito b.

L'equazione coincide con l'equazione..

L'equazione coincide con l'equazione..

I cui parametri sono o e 1. (media e varianza)

I cui parametri sono o e 1. (media e varianza)



Vantaggio della funzione di probabilità dei punti z...

E' che l'area sotto la curva ha valore pari a 1 ossia (vedi immagine).

E' che l'area sotto la curva ha valore pari a 1 ossia (vedi immagine).

L'area della curva (immagine)

Essendo la curva simmetrica attorno al valore medio dei punti z ( z= 0) allora l'area della curva a sinistra e a destra z è pari a 0,5 ossia : (vedi immagine)
Sotto z (valore medio) abbiamo il 50% dei soggetti e sopra abbiamo l'altro 50%.

Essendo la curva simmetrica attorno al valore medio dei punti z ( z= 0) allora l'area della curva a sinistra e a destra z è pari a 0,5 ossia : (vedi immagine)


Sotto z (valore medio) abbiamo il 50% dei soggetti e sopra abbiamo l'altro 50%.

Gli integrali tra determinate tra determinate coppie di valori z corrispondono a:


(immagine)

Ampiezza dell'area che corrisponde alla norma.

Ampiezza dell'area che corrisponde alla norma.

Variabili casuali possono essere



  • Discrete
  • Continue
Se esiste un numero definito di possibili combinazioni degliesiti, allora la var. casuale è discreta, come nel caso del lancio di monete odi dadi.
Se esiste un numero pressoché infinito di possibilicombinazioni, allora la var. casual è continua.

Norma statistica

E' possibile usare le distribuzioni di probabilità perstabilire se : un soggetto rientra nella norma o è fuori norma. 
La distribuzioneusata per la norma statistica è la distribuzione di probabilità dei punti z (P(z))
La popolazione include tu...
E' possibile usare le distribuzioni di probabilità perstabilire se : un soggetto rientra nella norma o è fuori norma.
La distribuzioneusata per la norma statistica è la distribuzione di probabilità dei punti z (P(z))
La popolazione include tutti i possibili valori della X.
Il 95% dei valori di X ricade tra z= 196 e z
= -196. I valori di z al di fuori di tale intervallo sono ritenuti valori fuori norma.

Ipotesi statistiche

Sono l’ipotesi nulla (H0) e l’ipotesialternativa (H1).
Il test statistico serve per decidere quale delle due ipotesiè vera. Dato che è sempre possibile incorrere in un errore accettando l’una ol’altra ipotesi, allora è necessario definire un livello minimo di errore accettabile.

L'errore di I° tipo

E' l'errore che si commette rifiutando Ho quando questa è vera.


Chiamato anche errore alpha , che è quella porzione di curva alle due estremità della funzione di probabilità che mi permette di rigettare l'ipotesi che il soggetto sia fuori dalla norma.


Questa è una decisione di tipo statistica e per essere presa , è necessario formulare 2 hp.


  • Hp nulla H0
  • Hp alternativa H1

Formulate in questo modo :


  • H0 : il soggetto non appartiene alla popolazione normale
  • H1 : il soggetto appartiene alla popolazione normale
L’errore di II° tipo (β)
E' l’errore che si commettequando accettando H0 quando questa è falsa.

L'errore alpha

Determina l'ampiezza delle regioni di rifiuto di H0 : Minore (-) è il valore di alpha minore è la possibilità di rifiutare H0. I livelli più adottati per determinare l'ampiezza dell'errore alpha sono : 0,05 , 0,01 , 0,001


Più basso è il valore di alpha , minore è il rischio di sbagliare quando si rifiuta l'H0.

Il test Bidirezionale
E' più conservativo di quellomonodirezionale, in quanto nel caso dell’ipotesi a due code, l’area di α vadivisa a metà.
Nel test bidirezionale abbiamo due zone di rifiuto di H0.

Test Monodirezionale

Specifica chiaramente la direzione di H1. ad esempio :


H0 : XA = XB


H1: XA < XB

Utilità del test statistico risulta evidente...

Quando lo psicologo deve cercare di stabilire se il soggetto manifesta deficit nelle funzioni psichiche.

Popolazione

Ogni volta che si debba prendere una decisione sulle caratteristiche di campione di soggetti , tale decisione deve far riferimento alla POPOLAZIONE  da cui il campione è stato estratto. 
Quando il test statistico deve far riferimento alle propr...

Ogni volta che si debba prendere una decisione sulle caratteristiche di campione di soggetti , tale decisione deve far riferimento alla POPOLAZIONE da cui il campione è stato estratto.


Quando il test statistico deve far riferimento alle proprietà statistiche della popolazione la formula per il calcolo del punto z è : Immagine.




X con la stanghetta è la media dei punteggi del campione


u la media della popolazione


o la deviazione standard della popolazione


L'espressione sotto costituisce l'errore standard della popolazione.


L'equazione in questo caso può essere utilizzata per stabilire se il campione o il soggetto appartiene o no alla popolazione.

Il test per la norma o per la differenza tra medie si basa...

Sull'errore standard.

Errore standard

E' la varianza della distribuzione campionaria delle medie.



Equazione per la differenza tra medie

Nel caso della differenza tra medie si sommano gli errori standard delle distribuzioni delle due medie. 
Dove u1 - u2 indica la differenza tra le medie delle popolazioni. 
Sotto l'errore standard della distribuzione campionaria delle differenze t...

Nel caso della differenza tra medie si sommano gli errori standard delle distribuzioni delle due medie.


Dove u1 - u2 indica la differenza tra le medie delle popolazioni.


Sotto l'errore standard della distribuzione campionaria delle differenze tra medie.

Il test statistico deve basarsi sull'errore standard , altrimenti...

Altrimenti si rischia di ottenere risultati del tuttoinattendibili.
In altri termini, la potenza del test è data dalle dimensionidel campione: maggiore è n, maggiore è l’attendibilità del teststatistico.

Per campioni n > 30 si usa...

Si usa lo z test.
I campioni con più di 30 soggetti sono detti grandi campioni.
Solitamente, lafunzione di densità della X in tali campioni approssima la funzione di densitàdei punti z.

Popolazione ?

L'insieme di tutti i possibili esisti di un dato evento.

Tecniche estrazione dei campioni

Sono 2.


  1. Con ripetizione
  2. Senza ripetizione

Per proprietà statistiche si intendono...

Gli indici di tendenza centrale ( moda , mediana e media) e di dispersione ( varianza , coefficiente di variazione , gamma , quantili ecc) dei valori della variabile casuale.

Con campioni poco numerosi si usa...


n < 30

Fanno riferimento a distribuzioni di probabilità quali : T di student e la statistica F di Snedecor


Queste variano al variare dei gradi di libertà ( gdl)che solitamente indicano il numero di soggetti -1 ( in una distribuzione univariata di dati) o - 2 (in una distribuzione bivariata)

I gradi di libertà sono

Il numero di elementi di informazione indipendenti che possono essere usati per ricavare altra informazione.




In ambito statistico , i gdl sono il numero di osservazioni indipendenti necessarie per la stima dei valori statistici di un campione di osservazioni.

La varianza è data da...


(sempre il discorso del gdl )

Dalle differenze tra ogni singolo punteggio e la media. Tali differenze sono dette scarti dalla media. La somma degli scarti equivale sempre a 0.


Se il campione è comporto da n elementi , per quanto riguarda la varianza , solo i primi n - 1 elementi sono osservazioni indipendenti ( ossia valori liberi di variare) mentre l'ultima osservazione può assumere solo un determinato valore.


Quindi se abbiamo un campione composto da n elementi , il numero di gradi di libertà è n -1 .

La distribuzione T di Student

Tende ad avare una varianza lievemente maggiore di quella della distribuzione dei punti z che ricordiamo è o2 = 1 ( per cui la varianza della distribuzione è t è ot > 1 )


Tuttavia all'aumentare dei gradi di libertà , la varianza della distribuzione t si approssima molto a quella della distribuzione normale .




Può essere usato anche per verificare l'esistenza della differenza tra le medie di due gruppi ( gruppo 1 e gruppo 2 ) se almeno uno o entrambi i gruppi hanno un numero di soggetti inferiore a 30.

Distribuzione F

A differenza della distribuzione t , che ha media zero ed è simmetrica.


Le distribuzioni X2 ed f hanno medie variabili a seconda dei gradi di libertà.


Comunque anche per queste distribuzioni vale il principio che all'aumentare dei gdl , la curva tende ad assomigliare ad una distribuzione normale.

Logica dell'inferenza statistica per i piccoli campioni...

E' la stessa di quella per i grandi campioni.

Distribuzione X2 usata per...

Testare punteggi su scala nominale (frequenze)

Distribuzione F

Si basa sul rapporto tra le varianze dei punteggi viene usata nell'analisi di regressione , nell'analisi della varianza o nei test di omogeneità della varianza.

Diagramma logico per la scelta del test statistico.